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Visualizzazione dei post da luglio, 2008

Ariotto e Achille

Sull'unità di qualche giorno fa c'era un noioso articolo di Mariotto Segni sulla necessità di andare al referendum per abolire il lodo Alfano. Nel merito nulla da eccepire. La legge è palesemente incostituzionale e per il solo fatto di averla firmata Napolitano andrebbe messo sotto impeachment per attentato alla costituzione, ma non è questo il punto. Mariotto Segni era nel 1992 l'uomo politico più acclamato d'Italia. La rivoluzione dei referendum sul maggioritario si era compiuta sotto il suo nome e dalla devastazione di tangentopoli era uscito rafforzato nonché privo di seri competitori. Sembrava l'uomo giusto al posto giusto. Appariva come il certo vincitore delle elezioni che prima o poi si sarebbero tenute. Avrebbe avuto lui, docente di di diritto costituzionale di discreta fama, il compito di riscrivere le regole fondamentali su cui fondare la seconda repubblica affinché questa non diventasse la brutta copia della prima ed evitare che ricadesse nei vizi che ne

di padre in figlia

Tg1 delle 13.00. Due servizi vengono lanciati l'uno dopo l'altro. A firma rispettivamente delle giovani inviate Cinzia Badaloni e Natalia Augias. Sedere sulle ginocchia del cavaliere non è l'unico modo per entrare in RAI.

piazza navona 8 luglio

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A distanza di qualche giorno dai comizi di Piazza Navona provo a fare qualche considerazione a freddo. La manifestazione cui ho brevemente partecipato è stata un cosa, il racconto mediatico un'altra. grazie a Dio oggi sulla rete è possibile scaricarsi tutti gli interventi e farsi un'idea dello iato esistente fra ciò che accade e ciò che viene mostrato o celato in Italia annus domini 2008 Questo era da aspettarselo e non mi sembra necessario soffermarmi su come la vera e più grave emergenza in questo paese sia ogni giorno di più l'informazione. La piazza era gremita come mai la avevo vista e da persone di diversa estrazione e sensibilità. C'erano i grillini, i girotondini e le diverse anime della sinistra extraparlamentare. Rimarchevole vedere i comunisti in Italia cercare con le loro bandiere un po' di visibilità a manifestazioni altrui dove neanche un loro rappresentante è invitato a parlare... La mescolanza che caratterizzava la platea era lo specchio de