e mica abito qua io!
Invece Flavio là ci aveva abitato a lungo e solo rileggendo su uno dei mille gruppi nostalgia su facebook i ricordi dei suoi vicini di quartiere e di età, si è accorto quanto la sua vita sia stata diversa da molti degli altri bambini con cui giocava alla pista.
Anche all'epoca l'altra verderocca incuteva timore. E che non fosse come la sua di verderocca, lo aveva capito subito. Non tanto per lo stradone che le separava, quanto per le palazzine occupate e poi requisite dal comune e infine assegnate a chi ne aveva diritto.
Quando i ragazzini dell'altra verderocca attraversavano lo via erano spesso rogne. Finiva male e a Flavio non piaceva cosi tanto la violenza. Si azzuffava spesso con i suoi amichetti, le dava e le prendeva, ma il modo in cui ci si menava dall'altro lato della strada gli faceva paura. Non erano zuffe fra bambini.
Con la fine delle scuole dell'obbligo, a verderocca come altrove, le strade si separavano. Fra chi andava alle superiori e usciva dal quartiere e chi iniziava a percorrere vie fatte di bocciature, espulsioni e abbandoni scolastici precoci. Visi, nomi e soprannomi destinati a scomparire anche dalla memoria.
Perchè Flavio non si ricordava piu che Fabio e Mario se li era portati via l'eroina. Che di Gigi e Luciano bisognava evitare di parlare perchè e un giro fra Regina e Sanpa lo avevano fatto in tanti.
A 14 anni un motorino lo sognano tutti e lo sognava pure Maria che infatti lo ricevette in dono dall'amato fratello. Rubato come quasi tutti quelli che scarrozzavano sul forte tiburtino, quando non solo non serviva la patente per i cinquantini ma anche la targa era optional come il casco che nessuno indossava. E se a sparire era il tuo di motorino o di bici o di auto, prima di andare a denunciare il furto un giro sotto i box era meglio farselo. Un giro spesso proficuo.
Flavio invece ricordava bene quando entrarono dal cancello quelli di casal bruciato con le mazze i coltelli e le pistole. Da verderocca le vie di fuga non mancavano, ma per entrare dovevi per forza passare per il cancellone e ogni volta in cui una macchina blu lo varcava e accadeva ogni giorno per cercare tizio o caio la risposta era sempre quella: e mica abito qua io.
"Quando veniva l'omino a consegna'i gelati dell'Algida al bar de Claudio,ritornava e trovava er camion voto!!!"
"o se prendevi di nascosto il pandino della mamma ... per poi prendere la colonna del garage e je scrivi sul finestrino stronzo per nn dirjelo ahahahha"
Anche all'epoca l'altra verderocca incuteva timore. E che non fosse come la sua di verderocca, lo aveva capito subito. Non tanto per lo stradone che le separava, quanto per le palazzine occupate e poi requisite dal comune e infine assegnate a chi ne aveva diritto.
Quando i ragazzini dell'altra verderocca attraversavano lo via erano spesso rogne. Finiva male e a Flavio non piaceva cosi tanto la violenza. Si azzuffava spesso con i suoi amichetti, le dava e le prendeva, ma il modo in cui ci si menava dall'altro lato della strada gli faceva paura. Non erano zuffe fra bambini.
Con la fine delle scuole dell'obbligo, a verderocca come altrove, le strade si separavano. Fra chi andava alle superiori e usciva dal quartiere e chi iniziava a percorrere vie fatte di bocciature, espulsioni e abbandoni scolastici precoci. Visi, nomi e soprannomi destinati a scomparire anche dalla memoria.
Perchè Flavio non si ricordava piu che Fabio e Mario se li era portati via l'eroina. Che di Gigi e Luciano bisognava evitare di parlare perchè e un giro fra Regina e Sanpa lo avevano fatto in tanti.
A 14 anni un motorino lo sognano tutti e lo sognava pure Maria che infatti lo ricevette in dono dall'amato fratello. Rubato come quasi tutti quelli che scarrozzavano sul forte tiburtino, quando non solo non serviva la patente per i cinquantini ma anche la targa era optional come il casco che nessuno indossava. E se a sparire era il tuo di motorino o di bici o di auto, prima di andare a denunciare il furto un giro sotto i box era meglio farselo. Un giro spesso proficuo.
Flavio invece ricordava bene quando entrarono dal cancello quelli di casal bruciato con le mazze i coltelli e le pistole. Da verderocca le vie di fuga non mancavano, ma per entrare dovevi per forza passare per il cancellone e ogni volta in cui una macchina blu lo varcava e accadeva ogni giorno per cercare tizio o caio la risposta era sempre quella: e mica abito qua io.
"Quando veniva l'omino a consegna'i gelati dell'Algida al bar de Claudio,ritornava e trovava er camion voto!!!"
"o se prendevi di nascosto il pandino della mamma ... per poi prendere la colonna del garage e je scrivi sul finestrino stronzo per nn dirjelo ahahahha"
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