all'osteria numero venti
Acclamato da alcuni come un mezzo capolavoro, ignorato dal pubblico e fatto a pezzi dalla critica perbenista, Denti è un film paraculo ma guardabile.
Il terrore di ogni maschietto sessualmente attivo, il mito ancestrale della vagina dentata prende vita nel corpo di una bella adolescente della provincia americana. Manco a dirlo ultra cristiana e fiera oppositrice del sesso prematrimoniale.
Il film si muove non senza imbarazzo fra il comico e l'impegnato, lo splatter, il grottesco e il trash allo stato puro, ma finisce col mettere più carne al fuoco di quanta ne riesca a cuocere in un'ora e mezza scarsa.
L'accenno al fondamentalismo cristiano di ritorno, l'attacco al mito immarcescibile della famiglia americana e la canzonatura della sana provincia, sono tutti elementi appena sfiorati. Mentre la domanda che si fa strada fotogramma dopo fotogramma è quanto cazzo è feminista questo film? l'unico aspetto che ha una sua dignità è proprio il punto di vista di genere, tant'è che la componente ingenuamente femminista è la più indovinata del film. Quale donna non ha sognato una volta in vita sua di fare Zack al partner?
Una domanda a cui non sono sicuro di volere una risposta...
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