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Visualizzazione dei post da marzo, 2020

il sabotatore

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C'è in buio a mezzogiorno un passaggio illuminante, dove il detenuto nelle prigioni staliniane viene interrogato dal suo inquisitore e, sapendo entrambi che si tratta di un processo farsa, finiscono a discutere del boicottaggio come capo di accusa utilizzato in quasi tutti i processi. Capo di accusa particolarmente odioso, perché rivolto verso operai e funzionari che si adoperano al massimo delle loro possibilità, per anche 16 ore al giorno sette giorni alla settimana, per realizzare il socialismo nelle fabbriche. Il detenuto, commissario del popolo, comunista della prima ora ed eroe della rivoluzione, non si fa illusioni, la macchina del terrore ha lui stesso contribuito a fondare e quindi la conosce in ogni suo ingranaggio, ed è pronto a confessare tutti i crimini mai commessi. Ma sul sabotaggio non transige. Passi l'alto tradimento, lo spionaggio, l'intelligenza con il nemico interno ed esterno e perfino ammettere l'accusa di aver complottato per uccidere il comp