Ariotto e Achille
Sull'unità di qualche giorno fa c'era un noioso articolo di Mariotto Segni sulla necessità di andare al referendum per abolire il lodo Alfano. Nel merito nulla da eccepire. La legge è palesemente incostituzionale e per il solo fatto di averla firmata Napolitano andrebbe messo sotto impeachment per attentato alla costituzione, ma non è questo il punto. Mariotto Segni era nel 1992 l'uomo politico più acclamato d'Italia. La rivoluzione dei referendum sul maggioritario si era compiuta sotto il suo nome e dalla devastazione di tangentopoli era uscito rafforzato nonché privo di seri competitori. Sembrava l'uomo giusto al posto giusto. Appariva come il certo vincitore delle elezioni che prima o poi si sarebbero tenute. Avrebbe avuto lui, docente di di diritto costituzionale di discreta fama, il compito di riscrivere le regole fondamentali su cui fondare la seconda repubblica affinché questa non diventasse la brutta copia della prima ed evitare che ricadesse nei vizi che ne...