Virus Attack!

Virale è da tempo
un aggettivo che si utilizza per descrivere alcuni fenomeni che
avvengono sul web. Quando un virus tradizionale incontra i social il significato assume tutto un altro valore e quello che sapevamo sulle
epidemie diventa improvvisamente obsoleto.
La macchina della
paura trova finalmente un oggetto sul quale concentrare i propri
sforzi, imponendosi agli altri temi caldi, che vengono immediatamente
ridimensionati: il terrorismo soprattutto islamico, l’immigrazione,
il fascismo perennemente alle porte (questo è l’evergreen della
sinistra radicale, che però meriterebbe una trattamento a sé
stante).
La politica che
alimenta ed è alimentata dalla macchina della paura, vede un'eccezionale occasione per
guadagnare visibilità, opportunità ancora più ghiotta per chi ha
costruito la propria fortuna elettorale sul cavalcare le angosce
razionali e irrazionali che albergano nella società.
L’epidemia che
viene da lontano, la Cina alla fine è una versione cromaticamente
differente dell'Africa, si adatta perfettamente alla narrazione
solitamente utilizzata per contrastare il fenomeno
dell’immigrazione. Come analoghe sono le soluzioni al problema.
Anzi, ad essere
precisi, i sovranisti da sempre trattano l’immigrazione come un
virus da debellare. I barconi sono niente più che focolai di
infezione e le persone a bordo veicoli di contagio.
Porti chiusi,
controlli inflessibili alle frontiere, cacciare chi viene da paesi a
rischio, ieri gli africani oggi i cinesi. La minaccia alla nostra
purezza, razziale, culturale o clinica non deve essere messa a
rischio. Per anni la fake news più stronza che ho visto rimbalzare decine di volta su facebook era relativa ai barconi pieni di malati di ebola pronti a
sbarcare sulle nostre coste.
Un inatteso colpo di
scena però ha scombussolato il piano, quando il virus ha
inspiegabilmente colpito in modo assai maggiore rispetto agli altri
stati europei, il nostro paese.
Da implacabili
avversari di ogni buonismo verso gli infetti a untori.
In questo nuovo
scenario il populismo sovranista ha dimostrato una straordinaria
capacità di adattamento, che in definitiva è la chiave del suo
successo, culturale prima ancora che elettorale.
Lo schema narrativo
utilizzato è stato mutato dalla reazione soft che segue le stragi del terrorismo suprematista. Ovvero la
minimizzazione. Il caso isolato.
Tutti i profili
sovranisti hanno nelle ultime ore, dopo settimane passate a paventare
scenari apocalittici e preteso misure draconiane verso la Cina, preso
a considerano il coronavirus poco più di un raffreddore.
Un’influenza di stagione appena più fastidiosa.
Nel mondo
comunicativo sovranista, appaiato all’immigrazione, l’altro
pilastro polemico, è storicamente l’unione europea, verso cui si è
immediatamente diretto il fuoco di fila prima dei social e poi dei
media tradizionali, oramai egemonizzati spesso inconsapevolmente dal
racconto populista.
L’Europa che ci ha
lasciati soli, quelli che dovrebbero essere i nostri amici osano
addirittura isolare l’Italia. E si badi bene che il coronavirus è
diffuso anche in Germania e Francia, anzi pure più che qua, ma loro
barano sui dati. Non fanno i tamponi, lasciano morire le persone
senza citare il temuto virus. Che anche l'Italia smetta di fornire numeri e si metta la sordina a chi parla ancora del virus!
In definitiva siamo
di fronte al perenne complotto degli stati canaglia per sbranare la
nostra industria e discriminare il bel paese, odiatissimo dai
plutocrati d’oltrealpe. L’attacco alla nostra economia va
rintuzzato, il raffreddore non giustifica l’isolamento dei nostri compatrioti.
Il triplo salto
carpiato logico avviene quasi senza colpo ferire, per Feltri non c’è
problema a titolare un giorno a nove colonne sulla strage in agguato
e il giorno dopo sull’esagerata minaccia e il desiderio di tornare al quotidiano tran tran.
Meno scaltro invece il presidente della regione Lombardia, che sprezzante del ridicolo si fa ritrarre in mascherina annunciando la sua auto quarantena.
Meno scaltro invece il presidente della regione Lombardia, che sprezzante del ridicolo si fa ritrarre in mascherina annunciando la sua auto quarantena.
Le immancabili
farneticazioni complottiste, finora rimaste confinate nella bolla dei
fuori di testa conclamati, cominciano a circolare anche ai livelli un
filo meno decerebrati. Il populismo sovranista nasce fra i teorici del complotto e da quella placenta non si è mai veramente distaccato, pescando alla bisogna le ipotesi utili per dare forza al proprio racconto, senza però appoggiarle espressamente.
A seconda delle preferenze il coronavirus è frutto di un complotto americano contro la via della seta che lega Cina e Italia, non possiamo neppure escludere il ruolo di Berlino e Parigi, nostri nemici giurati, oppure delle diaboliche multinazionali farmaceutiche volenterose di lucrare miliardi sui vaccini già pronti ma tenuti nel cassetto di big pharma e che a breve saranno immessi sul mercato.
Gli antivax che sono l'universo più numeroso nella congrega dei fulminati, hanno gia capito che è tutta una macchinazione per far digerire alla popolazione beduina la vaccinazione forzosa dei pargoli.
A seconda delle preferenze il coronavirus è frutto di un complotto americano contro la via della seta che lega Cina e Italia, non possiamo neppure escludere il ruolo di Berlino e Parigi, nostri nemici giurati, oppure delle diaboliche multinazionali farmaceutiche volenterose di lucrare miliardi sui vaccini già pronti ma tenuti nel cassetto di big pharma e che a breve saranno immessi sul mercato.
Gli antivax che sono l'universo più numeroso nella congrega dei fulminati, hanno gia capito che è tutta una macchinazione per far digerire alla popolazione beduina la vaccinazione forzosa dei pargoli.
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